SALUTE. PUTTO (PAT-CIV): SANITÀ PORDENONESE ANCORA PENALIZZATA
(ACON) Trieste, 11 nov - "Ho presentato un'interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta regionale un cronoprogramma dettagliato sul trasferimento dei reparti di ostetricia e pediatria - e, più in generale, di tutte le unità operative - dal vecchio al nuovo ospedale di Pordenone, nonché chiarimenti sulle scelte di programmazione sanitaria relative ai punti nascita in Friuli Venezia Giulia".
Lo fa sapere in una nota il consigliere regionale del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, Marco Putto che nella sua interrogazione richiama quanto emerso dalla stampa locale, secondo cui "il trasferimento di ostetricia e pediatria nel nuovo ospedale slitterebbe a luglio 2025, mentre le condizioni del reparto di ostetricia dell'ospedale Santa Maria degli Angeli risultano ormai insostenibili".
"Le ostetriche - denuncia il consigliere - sono costrette a turni di dodici ore per garantire livelli minimi di assistenza, in un contesto di grave carenza di personale e di spazi ormai inadatti. Tutto questo mentre l'amministrazione regionale si è limitata a inaugurare il nuovo ospedale con una passerella politica, lasciando però i reparti fondamentali dove erano".
Nell'interrogazione, Putto evidenzia la "situazione paradossale che vive la sanità pordenonese: una provincia con oltre 300.000 abitanti e un solo punto nascita attivo, contro i quattro della provincia di Udine su 500.000 abitanti".
"È una disparità territoriale inaccettabile - afferma l'esponente regionale - che non trova alcuna giustificazione né nei numeri né nei dati clinici. È l'ennesima prova che le scelte di questa Giunta non rispondono a criteri di razionalità o sicurezza, ma a mere valutazioni di opportunità politica. Quando si chiude San Vito e si mantiene Latisana invocando motivazioni turistiche, è evidente che la logica non è sanitaria ma elettorale".
Il consigliere sottolinea inoltre che "la Giunta aveva promesso un trasferimento rapido e graduale di tutti i reparti nel nuovo ospedale, ma dopo un anno le strutture restano in larga parte inutilizzate. Tale ritardo rappresenta non solo un disservizio per i cittadini, ma anche un rischio per la sicurezza delle partorienti e dei neonati, oltre che un fattore di forte demotivazione per il personale sanitario".
Nel suo atto ispettivo, Putto chiede quindi al presidente Fedriga e all'assessore Riccardi di "rendere pubblico un cronoprogramma preciso e verificabile, con scadenze e responsabilità definite per ciascun reparto, e di indicare le azioni immediate per risolvere la carenza di personale ostetrico e migliorare le condizioni di lavoro del personale del Santa Maria degli Angeli".
"Non si può continuare a chiedere sacrifici solo al Friuli occidentale - conclude Putto -. Dopo anni di sottofinanziamento, tagli e promesse mancate, è tempo di restituire dignità alla sanità pordenonese, assicurando parità di trattamento rispetto agli altri territori regionali. Basta annunci, servono fatti e date certe". ACON/COM/sm