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09/27/2025 | News release | Distributed by Public on 09/27/2025 10:23

ChatGPT può denunciarti alle autorità? Parola agli esperti

ChatGPT può denunciarti alle autorità? Parola agli esperti

27 Settembre 2025
  • di Alessandro Guidolin

"L'intelligenza artificiale può denunciare un cittadino alle autorità arrivando a filtrare, analizzare e, se necessario, segnalare le conversazioni private", scrive sul "Giornale" Francesco Giubilei. La tecnologia che prende il sopravvento, il controllo sociale che diventa realtà: "Ogni parola può diventare un fascicolo. Il confine tra sicurezza e sorveglianza massiva si assottiglia ogni giorno", denuncia al quotidiano il Garante per la privacy italiana, Agostino Ghiglia.

Con l'algoritmo nessuna conversazione è privata, la "Law Enforcement Policy" di Open AI, la società proprietaria di ChatGPT, stabilisce la consegna di dati e richieste degli utenti alle autorità in presenza di un mandato o di un ordine del tribunale. A fronte di una notizia di reato ci può essere una denuncia. In caso di emergenza (minacce di suicidio, stragi annunciate, abusi su minori solo per fare alcuni esempi), ChatGPT può inviare una segnalazione automatica alle autorità. Per il momento ciò avverrebbe solo in presenza di casi gravi, ma il giornalista Francesco Giubilei si chiede se un giorno "una persona potrà essere incriminata per ricerche di finalità politiche". Il pericolo, afferma Giubilei al Ministero, "è una potenziale limitazione del free speech e delle libertà individuali". Preoccupazione condivisa da Massimiliano Sighinolfi ed Eleonora Viscardi, esperti nella divulgazione tecnologica, sulla privacy digitale e co-fondatori di Tp Digital Sa: "Il pericolo è nel lungo periodo, con un determinato filtro impostato dall'uomo potrei considerare qualunque cosa come pericolosa, anche le opinioni politiche".

"L'algoritmo è dettato per espungere la notitia criminis, la passa ad un comitato umano che decide se mandare o meno alle autorità. Nel dubbio gli umani manderanno", ci spiega Ghiglia. Il Garante pone la questione del consenso espresso dagli utilizzatori che, di fatto, accettano di avere le loro ricerche controllate. Non solo ChatGPT ma tutti i grandi chatbot possono farlo: "Si basano sul consenso, i cittadini hanno dato il consenso per fare questa cosa". Perciò sono gli stessi utenti a dare il permesso all'intelligenza artificiale per denunciarli: "Non c'è una base giuridica per dire che non si può fare, perché gli utilizzatori hanno accettato, consapevolmente o meno. Non c'è una legge che dice che ChatGPT non può setacciare tutto ciò che viene scritto sulla piattaforma". Eleonora Viscardi e Massimiliano Sighinolfi ci spiegano che ChatGPT è una piattaforma privata, ma di fatto, svolge funzioni di pubblica utilità vista la mole di informazioni che riceve ogni giorno. Addirittura i privati, soprattutto i più giovani, la usano come psicologo personale. "Il problema principale è la revisione umana. Ci saranno una o più persone che potranno leggere tutte le conversazioni immagazzinate".

Con l'IA Act, la normativa europea sull'intelligenza artificiale, l'Ue dispone di leggi che mirano a promuovere lo sviluppo e la diffusione responsabili, con l'obbiettivo di tutelare l'essere umano. Ghiglia mette in luce il paradosso: "Mentre Bruxelles si divide sul compromesso tra sicurezza e diritti fondamentali, le multinazionali private hanno già implementato il loro controllo totale". Al contrario, il disegno di legge italiano sull'intelligenza artificiale è accolto con favore dagli addetti ai lavori: "E' un primo passo positivo, una presa di coscienza della situazione da regolamentare", ci dicono Massimiliano Sighinolfi ed Eleonora Viscardi. Il Ddl, presentato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dal guardasigilli Carlo Nordio, è stato approvato nei giorni scorsi al Senato dopo aver ricevuto il via libera alla Camera. L'intero provvedimento mette l'uomo al centro, rispetto dei diritti fondamentali e tutela della privacy sono tra i principi che permeano la legge. Un passo avanti per una gestione oculata delle infinite possibilità dell'intelligenza artificiale, portatrice di progresso o mezzo per il controllo sociale?

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