09/02/2025 | News release | Distributed by Public on 09/02/2025 08:39
Colpita una vasta area della Bassa da Isola della Scala a Belfiore: vigneti e meli abbattuti, tetti e impianti rovesciati.
Filari di mele e vigneti abbattuti, capannoni scoperchiati, campi allagati. Sono ingenti i danni del forte temporale che si è abbattuto sul Veronese lunedì 1° settembre, con bombe d'acqua e vento che hanno colpito un'ampia zona da Isola Della Scala, Oppeano, Bovolone, Belfiore e San Bonifacio. E si rischia il bis, con le piogge incessanti che continuano sul territorio.
"È caduta una quantità di pioggia impressionante - dice Francesca Aldegheri, presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Verona -. I temporali sono stati due: uno al mattino e uno in tarda serata, per un totale di più di 70 millimetri di acqua. Io da stamattina sono in campagna a cercare di far defluire l'acqua, ma c'è chi sta peggio di me, dato che il forte vento ha rovesciato gli impianti di irrigazione, i tetti e le reti antigrandine. Dispiace perché siamo in piena raccolta con tutte le varietà di mele: abbiamo appena iniziato con le varietà Golden, mentre va avanti anche quella delle Stark e delle Delicious. Ed è partita anche la vendemmia. È un periodo in cui si dovrebbe portare a casa il lavoro di un'annata e invece ci ritroviamo a dover rimediare ai danni e alle devastazioni causate dal meteo. Ogni volta che arriva un temporale c'è da tremare".
Non è la prima volta che la zona di Belfiore viene colpita quest'anno. In giugno un mix micidiale di vento e grandine massacrò le ultime ciliegie tardive, le albicocche, i kiwi, le mele e le pere. Danneggiata anche una parte di seminativi, con piante di mais spellate da cima a fondo.
"Anche questa è un'annata dura dal punto di vista del meteo - sottolinea Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona -. Eventi climatici estremi sempre più frequenti, con le grandinate estive del 2025 che hanno devastato intere produzioni, si sommano ad una pressione fitosanitaria sempre più pesante, tra cimice asiatica e Popilia Japonica che invadono le coltivazioni. La realtà è che per gli imprenditori agricoli è sempre più difficile far quadrare i bilanci".