Università degli Studi di Foggia

11/29/2025 | News release | Archived content

Democrazia e sicurezza nei Balcani. Processi elettorali e fattore religioso tra stabilità e conflitto

Democrazia e sicurezza nei Balcani. Processi elettorali e fattore religioso tra stabilità e conflitto
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Il seminario di approfondimento al Dipartimento di Giurisprudenza

Sara Perrella
29/11/2025 12:00 PM

Si è svolto mercoledì 26 novembre presso l'Aula V del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Foggia il seminario "Democrazia e sicurezza nei Balcani. Processi elettorali e fattore religioso tra stabilità e conflitto", un momento di confronto a più voci dedicato alle criticità e alle opportunità legate alla stabilizzazione democratica della regione balcanica.

L'iniziativa, promossa dalla Cattedra di Diritto ecclesiastico, ha posto l'accento sul delicato equilibrio tra processi elettorali, dinamiche geopolitiche e influenze religiose in un'area considerata strategica per la sicurezza europea. Dopo i saluti istituzionali del Rettore Prof. Lorenzo Lo Muzio e del Direttore del Dipartimento Prof. Michele Trimarchi, il dibattito ha visto protagonista l'On. Matteo Mecacci, Consigliere scientifico dell'Istituto Affari Internazionali (IAI) e Capo Missione ODIHR-OSCE per le recenti elezioni locali in Macedonia del Nord.

Esperto riconosciuto di diritti umani e diplomazia internazionale ed ex Direttore dell'ODIHR (2020-2024), Mecacci ha dialogato con il Prof. Gabriele Fattori evidenziando come le elezioni nei Balcani rappresentino spesso non solo esercizi di democrazia, ma veri e propri test di tenuta istituzionale e sociale.

Al centro della discussione, il ruolo dell'OSCE e degli organismi sovranazionali nella prevenzione dei conflitti, nonché l'importanza dell'osservazione elettorale quale strumento per rafforzare la fiducia dei cittadini e assicurare trasparenza e legittimità ai processi democratici.

Secondo Mecacci, il fattore religioso nei Balcani rimane un elemento con doppia valenza: da un lato può fungere da motore identitario e coesione comunitaria; dall'altro, se strumentalizzato politicamente, può alimentare tensioni. È in questa polarità che la cooperazione internazionale e la cultura democratica assumono un ruolo decisivo.

L'introduzione ai lavori, a cura del Prof. Pasquale Annicchino, ha fornito una chiave di lettura storico-giuridica del contesto, mentre le conclusioni affidate al Prof. Gianpaolo Maria Ruotolo hanno sottolineato l'urgenza di un approccio multidisciplinare per comprendere e gestire le criticità dei Balcani, ricordando come diritto internazionale e istituzioni democratiche rappresentino i pilastri della prevenzione dei conflitti.

Il seminario ha ribadito che osservare i Balcani significa osservare uno specchio d'Europa: dove la democrazia vacilla, la sicurezza si indebolisce. Investire su partecipazione, cooperazione e diritto significa dunque non solo consolidare la stabilità regionale, ma rafforzare l'intero quadro europeo.

Un incontro che ha offerto spunti concreti, stimolando riflessione e responsabilità: la costruzione della pace passa dalle urne, dalla tutela delle libertà fondamentali e dalla capacità delle istituzioni di ascoltare e includere.

Università degli Studi di Foggia published this content on November 29, 2025, and is solely responsible for the information contained herein. Distributed via Public Technologies (PUBT), unedited and unaltered, on December 04, 2025 at 10:35 UTC. If you believe the information included in the content is inaccurate or outdated and requires editing or removal, please contact us at [email protected]