09/11/2025 | News release | Distributed by Public on 09/11/2025 04:06
Una nanoparticella ibrida, costituita da polimeri sintetici e lipidi, estremamente versatile perché capace di trasportare diversi tipi di RNA e funzionalizzabile a seconda del target e del bisogno. É questo il risultato fondamentale conseguito dal team di Valeria Chiono, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS del Politecnico, che è stato brevettato e sta riscuotendo oggi particolare interesse perché potrebbe dare vita a sistemi di cura per diverse patologie, portando le molecole di RNA dove serve che esercitino la loro azione.
Abbiamo imparato a conoscere l'uso delle molecole di RNA durante il periodo del COVID-19 con il rapido sviluppo di innovativi vaccini: l'ondata di interesse e gli investimenti su questa tecnologia stanno favorendo oggi un'accelerazione della ricerca sulle terapie a base di RNA. Il compito dell'RNA messaggero (mRNA) utilizzato nei vaccini è di copiare le informazioni contenute nei geni e portare ai meccanismi cellulari lo schema per produrre una specifica proteina. Una sequenza sintetica di mRNA con il giusto schema può essere incapsulata all'interno di nanoparticelle e utilizzata quindi come un farmaco per indurre l'organismo a produrre la proteina desiderata per combattere un agente patogeno.
L'interesse della ricerca è oggi rivolto anche ad altri tipi di RNA, detti "non codificanti", come i microRNA, che anziché produrre direttamente una proteina, sono in grado di modulare la quantità di molteplici mRNA coinvolti nella produzione di numerose proteine cellulari. I microRNA risultano pertanto particolarmente efficaci nel riprogrammare il comportamento cellulare.
Il viaggio di questa ricerca è iniziato con un finanziamento di tipo "consolidator" erogato dal prestigioso European Research Council-ERC (BIORECAR, 772168) al Politecnico, e nello specifico al team guidato dalla professoressa Valeria Chiono, per un progetto che si è appena concluso dopo aver conseguito molteplici e significati risultati.
"L'obiettivo di BIORECAR era di sviluppare una nuova piattaforma multifunzionale a base di biomateriali per la rigenerazione del tessuto cardiaco dopo un infarto - spiega Valeria Chiono - una piattaforma in grado di potenziare la riprogrammazione diretta dei fibroblasti cardiaci umani in cardiomiociti funzionali, ovvero la trasformazione delle cellule che popolano la cicatrice lasciata dall'infarto in cellule cardiache funzionali, in grado di assicurare la contrazione cardiaca, con un processo di medicina rigenerativa".