PD - Partito Democratico (Gruppo Camera dei Deputati)

10/01/2025 | News release | Distributed by Public on 10/01/2025 08:36

Saharawi: Vaccari, da Commissione Ue colpo di mano che viola diritti autodeterminazione

"Colpo di mano della Commissione Europea, violati nuovamente i diritti all'autodeterminazione del popolo Saharawi. E' questo il risultato di una accordo commerciale negoziato in gran segreto con il Marocco che include esplicitamente i prodotti provenienti dal Sahara Occidentale, senza il consenso del popolo saharawi. Una scelta di complicità da parte della Commissione Europea che non è possibile tollerare. Per questo ho scritto ai ministri Tajani e Foti chiedendo l'impegno del governo italiano affinché le istituzioni dell'UE difendano i principi più basilari del diritto internazionale e dei diritti umani, e per chiedere che gli Stati membri dell'UE abbiano il tempo sufficiente per opporsi quando la Commissione cerca di aggirare gli obblighi stabiliti dal diritto internazionale e dalla stessa Corte di Giustizia".

Lo dichiara il deputato dem, Stefano Vaccari, coordinatore dell'intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo Saharawi e segretario di Presidenza della Camera.

"L'iniziativa della Commissione Europea - prosegue Vaccari - viola le sentenze della Corte di Giustizia dell'UE (CGUE), in particolare quella del 4 ottobre 2024, che aveva annullato l'applicazione dell'accordo commerciale del 2019 al Sahara Occidentale proprio perché mancava il consenso del popolo saharawi e considerando il Sahara Occidentale un "territorio non autonomo" distinto dal Marocco. Quella e le altre sentenze precedenti stabiliscono anche che qualsiasi accordo che coinvolga il Sahara Occidentale deve avere il consenso del popolo saharawi, non solo del Marocco, e che solo in circostanze limitate, il consenso può essere presunto, ma solo se l'accordo non impone obblighi ai saharawi, i benefici per loro siano sostanziali, verificabili e proporzionati, siano previsti meccanismi di controllo efficaci. Di contro la Commissione in soli cinque giorni avrebbe chiuso il negoziato e addirittura pianificato l'accordo in via transitoria senza il necessario controllo del Parlamento. Si prevedono tra l'altro l'uso di fondi UE per progetti infrastrutturali nei territori occupati (acqua, irrigazione, desalinizzazione, energia), che rischiano di avvantaggiare soprattutto interessi marocchini piuttosto che la popolazione saharawi. La Commissione sta trattando il Marocco come se avesse esclusiva autorità legale sul Sahara Occidentale. Peraltro l'UE che ancora non si è adeguata alla sentenza del 2024 ha predisposto una nuova bozza di accordo che tenta di ripristinare il regime tariffario preferenziale per i prodotti saharawi, introducendo clausole su etichettatura, prova d'origine e benefici destinati solo sulla carta al popolo saharawi. E' ora - conclude - di dire basta a questi soprusi ed è ora che il governo italiana si muova con determinazione a Bruxelles per impedire che ciò avvenga",

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