10/08/2025 | Press release | Distributed by Public on 10/08/2025 09:48
Il Senato accademico, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio dei Direttori di Dipartimento della Sapienza in seduta congiunta hanno approvato oggi all'unanimità l'integrazione alle "Linee guida sulla compliance delle attività di ricerca su tematiche dual-use nell'ambito di collaborazioni fuori dall'Unione europea". Con questo provvedimento l'Ateneo rafforza le misure interne a garanzia dell'etica e dell'integrità della ricerca scientifica e introduce procedure più stringenti, con specifiche disposizioni per Paesi extra-UE a rischio per i diritti umani, come Israele e Russia, in riferimento a ricerche potenzialmente dual use.
"La tutela dei diritti umani e il rispetto della libertà, dell'etica e dell'integrità della ricerca sono valori identitari della nostra Comunità, su cui abbiamo lavorato sin dai primi mesi del mio mandato come Rettrice istituendo il Comitato Etico per la Ricerca Transdisciplinare - spiega la Rettrice Antonella Polimeni - e, nel 2024, il Panel di esperti sulle tematiche del Duplice Uso. Oggi, con queste nuove misure, compiamo un ulteriore passo verso una ricerca che sia sempre più attenta ai suoi potenziali impatti sulla società, introducendo la figura di uno specifico Referente Dipartimentale per la compliance della ricerca in ambito dual use e definendo una procedura stringente che può avere come esito anche il rigetto della richiesta".
Il provvedimento affronta anche potenziali rischi e criticità concernenti i contratti di ricerca commissionata da parte di Paesi extra-UE su tematiche potenzialmente dual use che coinvolgano entità private. Alla luce della attuale congiuntura internazionale, la lista dei paesi a rischio per i diritti umani include, tra gli altri anche Israele, in ragione del trattamento dei palestinesi nei territori occupati, delle operazioni militari a Gaza e della violazione, in tali contesti, del diritto internazionale umanitario; e la Federazione Russa, stante le crescenti restrizioni alle libertà civili, della repressione interna del dissenso politico, delle azioni militari in Ucraina e delle accuse di violazione del diritto internazionale umanitario in contesti di conflitto.