11/06/2025 | News release | Distributed by Public on 11/06/2025 07:51
Le richieste del segretario generale Cisl Piemonte, Luca Caretti, all'assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, nel confronto che si è svolto all'hotel Nh Torino Centro
Il nuovo Piano Socio-Sanitario della Regione è stato al centro dei lavori del Consiglio generale della Cisl Piemonte che si è riunito questa mattina all'hotel Nh Torino Centro, a Torino, alla presenza dei segretari regionale e nazionale Cisl Luca Caretti e Ignazio Ganga e dell'assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi.
Nella prima parte della mattinata si è sviluppato il confronto tra il gruppo dirigente della Cisl regionale e l'assessore Riboldi proprio sui contenuti del nuovo Piano Socio-Sanitario della Regione in discussione in queste settimane in Consiglio regionale.
Nel suo intervento introduttivo il segretario generale ha sottolineato l'importanza di riempire il tempo che manca da qui all'approvazione del Piano, con confronti specifici e azioni mirate per dare concretezza e fattibilità a un progetto che corre il rischio di rimanere in gran parte sulla carta. "Insieme a Cgil e Uil, abbiamo promosso l'apertura di cinque tavoli - ha detto il numero uno della Cisl piemontese, Luca Caretti - per affrontare altrettanti temi cruciali per la sanità piemontese come la rete ospedaliera, la gestione delle RSA con l'assistenza domiciliare, la salute e sicurezza sul lavoro, lo sviluppo della medicina territoriale e, soprattutto, la questione del personale. Bisogna far partire al più presto questi tavoli per fornire risposte e linee guida alla sanità regionale di oggi e di domani".
Il segretario confederale Cisl Ignazio Ganga ha parlato invece della legge di Bilancio e in particolare dei fondi aggiuntivi al capitolo sanità da parte del governo. "Sono un primo passo importante - ha detto Ganga - ma occorre investire anche su nuovi modelli organizzativi che integrino digitalizzazione e intelligenza artificiale per far fronte ai cambiamenti del sistema sanitario.
Il confronto sul piano socio sanitario della Regione Piemonte è un'occasione importante anche per suggellare un pezzo di un percorso che in questo territorio e in altri territori si sta facendo sul modello partecipativo della Cisl" .
LE CRITICITÀ DEL PIANO SOCIO SANITARIO SECONDO LA CISL
Nel documento messo a punto dalla Cisl Piemonte e presentato all'assessore Riboldi sono contenute le principali criticità e le proposte di intervento relative al Piano Sociosanitario Regionale (PSSR). La problematica più grave e trasversale è la crisi del personale sanitario, identificata come il potenziale punto di fallimento dell'intero sistema. Questa crisi, alimentata da una duplice disaffezione verso la professione e il settore pubblico, innesca un circolo vizioso di burnout, degrado della qualità del servizio e aggressioni verso gli operatori. Altre criticità sistemiche includono i lunghi tempi di attesa, radicati in disfunzioni organizzative e prescrittive, e la gestione inadeguata della cronicità, che grava sui pronto soccorso.
Vi è inoltre forte preoccupazione per la messa a regime delle nuove strutture del PNRR (Case e Ospedali di Comunità), minacciata proprio dalla carenza di personale. Infine, si rilevano significative lacune nella riorganizzazione della rete ospedaliera, nell'assistenza territoriale (in particolare domiciliare e residenziale) e nel settore della prevenzione, che tralascia ambiti cruciali come la sicurezza sul lavoro e l'igiene alimentare. La risoluzione di queste sfide richiede interventi strutturali e non semplici aumenti di volume delle prestazioni.
La gestione della cronicità è una missione chiave per le nuove strutture territoriali come Case e Ospedali di Comunità. Il 40% della popolazione è affetto da malattie croniche, con percentuali crescenti tra gli anziani, spesso con pluripatologie. Una gestione inadeguata di questi pazienti porta a un aumento di accessi al pronto soccorso e a ricoveri evitabili.
Per la Cisl assume una importanza fondamentale il Ruolo dell'Infermiere di Famiglia e di Comunità: questa figura è considerata chiave e strategica, con il potenziale di agire come "case manager", facilitando il raccordo ospedale-territorio e l'integrazione tra sanità e sociale.
Infine, il PNRR si avvia a scadenza e il passaggio dalla costruzione alla messa in esercizio di Case e Ospedali di Comunità è imminente. Il PSSR viene criticato per non fornire una ricognizione sullo stato dell'arte e sulle azioni concrete da intraprendere per rendere operative queste strutture. La principale difficoltà operativa prevista è il reclutamento degli operatori sanitari, che devono essere inseriti nel sistema senza depauperare altri servizi già attivi. Queste strutture sono considerate decisive per decongestionare gli ospedali e prendere in carico i pazienti cronici.