11/06/2025 | News release | Distributed by Public on 11/06/2025 10:31
Regolamentare il coinvolgimento dei minori nell'attività social dei genitori family influencer. La presenza di minorenni all'interno dei contenuti social di influencer e creator, anche a fini pubblicitari, è oggi sempre più pervasiva. Diventa necessario interrogarsi sulle conseguenze che questa esposizione può avere sui più piccoli e sul grado di consapevolezza e consenso che bambini e bambine possono esercitare.
La riflessione nasce dalla ricerca "Protagonisti consapevoli? La tutela dei minorenni nell'era dei family influencer", svolta da Terre des Hommes Italia insieme a Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) e ALMED - Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, con il supporto dell'avvocata Marisa Marraffino, esperta di diritto dei media digitali e la partnership tecnica di Not Just Analytics.
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Lo studio è stato presentato, presso la sede di Milano dell'Università Cattolica mercoledì 5 novembre, nel corso di un evento - moderato dalla giornalista Rai Arianna Voto - in cui sono intervenute, tra le altre, Marina Terragni dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, la content creator Olimpia Peroni e le professoresse dell'Ateneo Nicoletta Vittadini e Giovanna Mascheroni. Le conclusioni sono state affidate alla senatrice Simona Malpezzi.
Dalla ricerca quali-quantitativa, che analizza 20 profili di family influencer e 1334 contenuti social per capire come sono mostrati figlie e figlie, emerge che i/le minori appaiono in un contenuto organico su due e in uno sponsorizzato su quattro. In un terzo circa dei contenuti pubblicitari, i bambini e le bambine risultano essere parte attiva dell'advertising: ad esempio scartano il prodotto, lo presentano, lanciano la promozione. Nella maggior parte dei contenuti in cui appaiono minori, inoltre, non sono adottate forme di tutela della privacy per i più piccoli, ad esempio riprese di spalle, immagini pixelate o l'aggiunta di emoticon sul viso. Nei contenuti organici tali forme di tutela appaiono nel 7% dei contenuti; la percentuale si abbassa al 2% se si considerano i contenuti pubblicitari. Nel 29% dei contenuti si riscontrano situazioni potenzialmente problematiche rispetto alla privacy: nel 21% dei casi sono mostrati momenti intimi come il bagnetto, il cambio del pannolino, la nanna; nel 6% dei contenuti il minore è coinvolto in trend o challenge; nel'1% dei casi il minore è colto in un momento critico (rabbia, tristezza, difficoltà).