Ascoltiamo gli europei che chiedono la fine del genocidio a Gaza

Oggi, durante un dibattito in plenaria a Strasburgo, i socialisti e i democratici del Parlamento europeo hanno sottolineato l'importanza di istituire uno Stato palestinese per garantire una pace e una sicurezza durature nella regione. Questo avviene nel secondo anniversario del brutale attacco terroristico di Hamas, durante il quale hanno commemorato tutte le vittime e le loro famiglie e chiesto il rilascio di tutti gli ostaggi.

A seguito degli ultimi sviluppi nella regione, il leader di S&D Iratxe García ha insistito sul fatto che qualsiasi piano di pace dovrebbe includere la fine del massacro in corso a Gaza, consentire l'invio di aiuti umanitari e basarsi sulla soluzione dei due Stati con il riconoscimento sia di Israele che della Palestina.

Inoltre, García ha invitato la Commissione e i leader dell'UE ad ascoltare i cittadini di tutta Europa che chiedono pacificamente all'Unione Europea di sospendere l'accordo di associazione UE-Israele, imporre sanzioni al governo di Netanyahu, attuare un embargo sulle armi e sostenere un piano di ricostruzione per Gaza.

Iratxe García, leader del gruppo S&D, ha dichiarato:

"Oggi ricorrono due anni dall'attacco terroristico di Hamas che ha causato 1.195 morti e 251 persone prese in ostaggio. Ricordiamo le vittime e le loro famiglie e chiediamo il rilascio di tutti gli ostaggi.

"Il genocidio non può essere la risposta al terrorismo. Non si sconfigge il terrorismo uccidendo 67.000 palestinesi, tra cui 20.000 bambini, né trasformando Gaza in una landa desolata dove due milioni di persone vivono senza acqua, medicine, elettricità, cibo o speranza. Il terrorismo si sconfigge con lo stato di diritto, con la giustizia, non con la vendetta.

"L'Unione Europea non può rimanere in silenzio. Deve sospendere l'accordo di associazione con Israele, imporre sanzioni al governo di Netanyahu e dichiarare un embargo sulle armi. L'Europa deve scegliere: complicità o coraggio. E coraggio significa difendere l'unica soluzione possibile, due popoli, due Stati, che vivono in pace e uguaglianza".