11/09/2025 | Press release | Distributed by Public on 11/09/2025 03:04
Si parla di resilienza, affetti, connessione profonda tra umani e animali e percorsi di vita in evoluzione nel sesto libro di Sara Gazzini Dante tu che ami solo me, presentato a Firenze sabato 8 novembre dall'autrice a palazzo Strozzi Sacrati, sede della Giunta regionale, assieme al presidente Eugenio Giani, alla giornalista Carlotta Agostini e all'attore Fabrizio Pinzauti.
Un viaggio nella grammatica delle relazioni fra la creatura animale ed il suo o la sua figura di riferimento umana che va oltre il rapporto di compagnia o possesso, ma incide profondamente nelle vite di entrambi e crea legami, abitudini e reciproci affidamenti in un complesso universo affettivo.
"Nel programma della prossima legislatura regionale - afferma il presidente della Regione Giani - vogliamo rendere sempre più pubbliche ed estese le cure previste dal nostro sistema sanitario toscano e pensavo proprio ad un segno di attenzione rivolto anche verso gli animali, che sempre più costituiscono un elemento parte del nostro vivere civile, delle nostre case, proprio perché nella dimensione affettiva dei nostri nuclei familiari trova sempre più spazio la dimensione dedicata agli animali domestici".
"Sara Gazzini - continua Giani - è riuscita a offrire con questo libro e con grande sensibilità, parlando del suo cane Dante, un esempio di narrativa che racconta la realtà non solo da un da un punto di vista personale, ma anche politico, sociale e istituzionale, scrivendo di vicende umane condivise da molte persone e mi fa estremamente piacere cogliere in questa attenzione la grande sensibilità dei nostri cittadini a un tema che non può non trovare riscontro nel coinvolgimento di vite e sensazioni in una dimensione collettiva".
"Dante - racconta Sara Gazzini - è un cane adottato che dalla Sicilia arriva a Firenze. Con lui c'è stato un riconoscimento di tipo diverso, perché era un cane abbandonato e un po' io mi sono rispecchiata nei suoi occhi, nel senso che la paura che lui ha dell'abbandono è quella che per una serie di vicissitudini personali ho vissuto e vivo anche io e quindi è come se in realtà due anime fragili, che siamo io e lui, si fossero in qualche modo ritrovate e riconosciute. Quindi forse inizialmente l'ho salvato ma poi è diventato lui la mia cura".
"Quando lui è arrivato - continua Sara Gazzini - i miei figli erano nella piena fase dell' adolescenza, ora sono un po' più grandi, e quindi lui ha modificato tanti equilibri anche all'interno della famiglia, perché abbiamo dovuto imparare ad avere a che fare con questa nuova presenza. Infatti in questo libro io ho immaginato anche me stessa - perché nel libro il mio cane ha una una voce sua e attraverso questa parlo io ma parla anche lui. Mi sono immaginata in che modo una creatura così potesse guardare con i suoi occhi questa famiglia fatta un po' a modo suo, questi due ragazzi comunque fondamentalmente abbastanza arrabbiati con il mondo come capita alla loro età e lui invece con il sguardo semplice proprio degli animali ci ha insegnato tante cose: ci ha insegnato a vivere anche con più calma e semplicità".
"Ospitare un cane in casa - conclude l'autrice - insegna cosa significa veramente fare qualcosa per qualcuno perché un cane ha bisogno di essere accudito e secondo me ha insegnato anche un po' di senso di responsabilità a tutti noi, perché alla fine un cane dipende totalmente dalle nostre cure".