WWF Italia Onlus

09/23/2025 | Press release | Distributed by Public on 09/24/2025 06:48

I gorilla sono ancora troppo minacciati

Le minacce legate al bracconaggio e alla distruzione dell'habitat, ma anche la diffusione di virus, sono le principali cause che stanno spingendo il gorilla verso l'estinzione. O meglio: i gorilla, visto che sono 4 in totale le sottospecie riconosciute. Tra le quali, l'unica che se la passa "bene" è il gorilla di pianura occidentale, con oltre 300.000 individui. Per le altre, i numeri sono davvero esigui anche se per il gorilla di montagna si può parlare di un trend finalmente in risalita, grazie agli sforzi di conservazione.


Il genere Gorilla si divide in due specie, il gorilla occidentale (Gorilla gorilla) e il gorilla orientale (Gorilla beringei), ciascuna con due sottospecie riconosciute che hanno area di distribuzione e caratteristiche ecologiche uniche. Il gorilla occidentale (Gorilla gorilla) comprende il gorilla di pianura occidentale (Gorilla gorilla gorilla) e il gorilla del fiume Cross (Gorilla gorilla diehli), che si trovano principalmente in Africa centrale e occidentale. Il gorilla orientale (Gorilla beringei) è composto dal gorilla di pianura orientale (Gorilla beringei graueri) e dal gorilla di montagna (Gorilla beringei beringei), che abitano le foreste dell'Africa centrale.


Con una popolazione stimata di circa 316.000 individui, il gorilla di pianura occidentale è la sottospecie di gorilla più diffusa e numerosa. Nonostante questi numeri, l'IUCN lo ha classificato come "In Pericolo Critico", a causa di un rapido e grave declino che porta alcuni ricercatori a stimare che entro il 2070 la popolazione potrebbe subire una riduzione fino all'80%. Diffusione di virus, frammentazione dell'habitat, e bracconaggio sono le minacce più gravi per questa sottospecie.


Il gorilla del fiume Cross è la sottospecie di gorilla più minacciata, con una popolazione stimata tra i 200 e i 300 individui. La distribuzione di questi gorilla è estremamente frammentata, con gruppi concentrati solo lungo il confine tra Nigeria e Camerun. Anche questa sottospecie è classificata come "In Pericolo Critico" dall'IUCN, proprio a causa della ridotta dimensione di popolazione che ne mette a rischio la sopravvivenza nel prossimo futuro. Le minacce legate al bracconaggio e alla distruzione dell'habitat sono peggiorate dall'isolamento genetico e dall'aumento della consanguineità, che rendono la popolazione ancora più vulnerabile. Per questo motivo, le strategie di conservazione si concentrano sullo sviluppo di corridoi e sulla gestione di aree protette attraverso la collaborazione con le comunità locali.


La storia del gorilla di pianura orientale, noto anche come gorilla di Grauer, è quella di un collasso demografico catastrofico. La sua popolazione totale è scesa da circa 16.900 individui nel periodo 1994-1995 a soli 3.800 nel 2015, con un calo del 77% in una sola generazione. Le cause del declino come distruzione delle foreste (a causa anche dell'espansione delle attività estrattive in molti paesi africani) e bracconaggio sono acuite da un contesto socio-politico instabile nella Repubblica Democratica del Congo.


Il gorilla di montagna rappresenta al contrario un importante esempio di successo di conservazione, raggiunto anche grazie agli sforzi del WWF. A differenza dei suoi parenti orientali, la sua popolazione ha mostrato una crescita costante negli ultimi anni. Il numero di individui è salito da 254 nel 1981 ai 1.063 nel 2019. Questo aumento ha permesso la sua riclassificazione da "In Pericolo Critico" a "In Pericolo" da parte dell'IUCN. La strategia che si sta rivelando vincente si basa sul contrasto al bracconaggio grazie ad un monitoraggio quotidiano e ravvicinato degli individui da parte di ranger e biologi, in particolare nel Parco Nazionale dei Vulcani Virunga. Impegno che ha visto negli ultimi decenni il WWF protagonista, assieme ai ranger del parco.


L'impegno del WWF. Il percorso futuro per la sopravvivenza di tutte le sottospecie dipenderà anche dalla volontà politica, dalla stabilità sociale e da un profondo riconoscimento del fatto che la conservazione non è un'azione isolata, ma una parte integrante dello sviluppo umano sostenibile. In questo il WWF è attivo da anni sostenendo la formazione di ranger locali e la sensibilizzazione delle comunità locali, tramite appositi programmi. Il WWF fornisce anche equipaggiamento tecnico e dispositivi efficaci per la sorveglianza del territorio (fototrappole, ricetrasmittenti, etc.), unica strategia utile a diminuire bracconaggio e illegalità a danno dell'habitat dei gorilla.


La conservazione di questi preziosi primati non può poi prescindere da accurate ricerche sulle loro popolazioni. Un recente studio (Van der Valk et al. 2024) ha utilizzato l'analisi dei dati genetici ad oggi disponibili per ricostruire la storia evolutiva di tutte le sottospecie di gorilla, in modo da avere una panoramica completa della loro diversità e delle loro relazioni.
L'articolo stima che i gorilla orientali e quelli occidentali si siano separati circa 150.000-180.000 anni fa, ma inaspettatamente è emerso che sono esistiti degli scambi genetici circa 20.000 anni fa tra le sottospecie di gorilla del Cross River (occidentali) e i gorilla di pianura di Grauer (orientali). Analizzando i dati genomici con attenzione, i ricercatori hanno scoperto che i gorilla di montagna del Virunga sono quindi più strettamente imparentati con i gorilla di pianura orientali rispetto ai gorilla di montagna di Bwindi, confermando che studi genetici di questo tipo saranno sempre più fondamentali per chiarire la tassonomia e definire le popolazioni con priorità di conservazione.


Questo studio fornisce un quadro dettagliato della diversità genomica dei gorilla, includendo anche le popolazioni finora poco studiate. Le informazioni ottenute sono fondamentali per creare strategie di conservazione più efficaci per questi primati in grave pericolo.

WWF Italia Onlus published this content on September 23, 2025, and is solely responsible for the information contained herein. Distributed via Public Technologies (PUBT), unedited and unaltered, on September 24, 2025 at 12:49 UTC. If you believe the information included in the content is inaccurate or outdated and requires editing or removal, please contact us at [email protected]