Verifica della realtà al vertice di Porto: Ambizioni sociali lasciate indietro

Per i socialisti e i democratici, Porto è sempre stata un simbolo della lotta progressista per la giustizia sociale. Ci sono stati molti intoppi all'inizio di questo vertice sociale a Porto e nutriamo serie preoccupazioni sulla reale volontà della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen di produrre una legislazione vincolante sulle questioni sociali. Tuttavia, rimaniamo impegnati a realizzare il Pilastro europeo dei diritti sociali e, in particolare, i posti di lavoro di qualità, nell'interesse dei cittadini europei.

Ecco perché la nostra europarlamentare Estelle Ceulemans, portavoce S&D per l'occupazione e gli affari sociali, è a Porto per rappresentare la commissione per l'occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo e per difendere le nostre priorità sociali progressiste.

Gaby Bischoff, vicepresidente S&D per l'Europa sociale, ha dichiarato:

"Gli allarmi scattano ovunque, continuamente. I nostri diritti sociali sono sotto attacco. La scorsa settimana, il discorso sullo Stato dell'Unione di Ursula von der Leyen ha rivelato un'omissione impressionante: non una sola parola su iniziative concrete per un'Europa sociale forte.

"L'anno scorso, l'adozione della dichiarazione di La Hulpe è stata difficile, ma la Presidenza belga, sotto la guida socialdemocratica, ha spinto fino alla fine per ottenere impegni concreti. Questa volta, non c'è stata una simile leadership.

"Ma non ci arrenderemo. Continueremo a spingere per ottenere i prossimi passi concreti: la riforma delle norme sugli appalti pubblici, compreso il rispetto dei contratti collettivi, la legislazione per regolamentare i subappaltatori, la regolamentazione dell'IA sul posto di lavoro e il diritto alla disconnessione, la strategia contro la povertà e una forte garanzia per l'infanzia, il rafforzamento del mandato dell'Autorità europea del lavoro e un quadro per le ristrutturazioni, incentrato su una giusta transizione e su una maggiore partecipazione dei lavoratori."

Estelle Ceulemans, portavoce S&D per l'occupazione e gli affari sociali, ha aggiunto:

"Siamo qui a Porto per difendere i nostri diritti sociali. Posti di lavoro di qualità in un'Europa sociale: questo è il cuore delle soluzioni per le sfide socio-economiche e democratiche di oggi".

"Oltre ai livelli di occupazione, alla partecipazione degli adulti alla formazione e alla riduzione della povertà, abbiamo sempre considerato i posti di lavoro di qualità come uno degli anelli mancanti per l'attuazione di tutti i principi del Pilastro europeo dei diritti sociali.

"Da questo punto di vista, dovremmo aggiungere la promozione di posti di lavoro di qualità come quarto obiettivo principale del Pilastro. A tal fine, abbiamo bisogno di criteri di qualità attentamente studiati, che incoraggino la creazione di posti di lavoro di qualità in tutti i settori. L'IA sul posto di lavoro, il diritto alla disconnessione, i rischi psicosociali sul posto di lavoro e un corretto equilibrio tra vita privata e lavoro sono tutte caratteristiche importanti dei posti di lavoro di qualità - ed è essenziale disporre di norme vincolanti in questo ambito."

Nota per i redattori:

A Göteborg, nel 2017, la nostra famiglia politica ha consegnato il Pilastro europeo dei diritti sociali.

Quattro anni dopo, il Vertice sociale di Porto ha adottato un piano d'azione con obiettivi concreti per il 2030: almeno il 78% di occupazione nell'UE, almeno il 60% di adulti in formazione ogni anno e la riduzione del numero di persone a rischio di esclusione sociale o povertà di almeno 15 milioni, tra cui cinque milioni di bambini.

Ma questo non è sufficiente. Chiediamo altri obiettivi: posti di lavoro di qualità, almeno l'80% di copertura della contrattazione collettiva entro il 2030, zero morti sul lavoro e l'eliminazione dei senzatetto entro il 2030.

Nell'aprile 2024, a La Hulpe, abbiamo garantito un rinnovato impegno per un'Europa sociale con una nuova dichiarazione interistituzionale sul futuro del modello sociale europeo. Il Parlamento europeo, la Commissione europea, la Presidenza belga, la Confederazione europea dei sindacati, SME United e SGI Europe l'hanno approvata.