09/05/2025 | News release | Distributed by Public on 09/05/2025 02:27
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Si stima che lo stile di vita influenzi per circa il 40% le condizioni di salute di un individuo. La genetica incide per poco meno di un terzo, seguita dalla rete e dai contatti sociali (15%), dai medicinali assunti e dalla propria storia medica (10%) e per un 5% dall'ambiente.
Si tratta, beninteso, di cifre indicative di fattori che si intrecciano fra loro, ma che permettono di comprendere come l'alimentazione, l'attività fisica e alcuni comportamenti a rischio abbiano un impatto significativo sulla salute; e a differenza dell'ambiente e dei propri geni, si può intervenire sul proprio stile di vita.
In questo quadro la salute di precisione si spinge oltre la generica constatazione che ci sono comportamenti più benefici di altri. Partendo dall'assunto che ogni individuo è unico, questo approccio considera la persona nella sua interezza per definire strategie di prevenzione, diagnosi e trattamenti personalizzati.
"Il concetto di 'salute P4' aiuta a dare una definizione di questo approccio in cui la salute è predittiva, preventiva, personalizzata e partecipativa - ci spiega Stéphane Meystre, Professore ordinario in Informatica biomedica e Direttore dell'Istituto di tecnologie digitali per cure sanitarie personalizzate della SUPSI (MeDiTech). Parliamo di un approccio che vuole aiutare le persone a rimanere in buona salute, grazie all'utilizzo di dispositivi e algoritmi per raccogliere, analizzare e fornire informazioni che aiutino a prendere decisioni nella vita quotidiana".
La tecnologia a portata di mano
Basta gettare uno sguardo al proprio polso per capire come lo smartwatch indossato possa essere già oggi uno strumento estremamente prezioso in un'ottica di salute di precisione, grazie alle misurazioni dei battiti cardiaci e della qualità del sonno. In prospettiva, integrando anche dati clinici, genetici e ambientali, dispositivi simili potrebbero diventare veri e propri consulenti personali per la salute.
I progressi tecnologici nella raccolta, nell'aggregazione e nell'interpretazione di dati, supportati da sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale, non si limitano alla vita quotidiana, ma sono vettori di nuove possibilità anche in campo clinico, in cui si parla piuttosto di medicina di precisione, partendo dai medesimi principi.
"È un approccio complessivo che ricerca l'informazione genetica - possibilmente completa - così come altri parametri clinici e altri elementi che influenzano lo stato di salute individuale, con lo scopo di ottenere un'informazione il più possibile precisa e individualizzata sul singolo paziente - aggiunge Alessandro Ceschi, Capo Area Formazione medica e Ricerca dell'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) e Professore titolare in farmacologia e tossicologia clinica all'Università della Svizzera italiana. Queste informazioni permettono una diagnostica mirata e terapie efficaci, con ridotti effetti collaterali".
L'importanza delle collaborazioni
La salute e la medicina di precisione poggiano sull'utilizzo della tecnologia, da intendersi come una convergenza di saperi e conoscenze in molteplici ambiti.
Alla SUPSI l'Istituto MeDiTech ha fatto della salute di precisione il suo principale asse strategico, coinvolgendo altri istituti di ricerca del Dipartimento tecnologie innovative (e non solo) nello sviluppo di dispositivi medici, sensoristica biomedica intelligente, elaborazione dei segnali, analisi delle immagini e nuove soluzioni di salute ubiqua e telemedicina. Fra di essi c'è l'Istituto Dalle Molle di studi sull'intelligenza artificiale USI-SUPSI che si occupa dell'applicazione dell'intelligenza artificiale alla medicina di precisione.
"Il nostro principale orientamento è lo sviluppo di tecniche d'intelligenza artificiale avanzate a supporto della medicina di precisione. Sviluppiamo modelli e metodi di IA per applicarli a problemi reali in collaborazione con clinici o con aziende del settore biomedico - spiega Laura Azzimonti, docente ricercatrice senior SUPSI all'IDSIA USI-SUPSI, a capo del gruppo Machine Learning for Bioinformatics and Personalised Medicine dello Swiss Institute of Bioinformatics (SIB)".
Uno specchio digitale
Il folgorante sviluppo di modelli di intelligenza artificiale e più in generale della tecnologia proiettano in un futuro in cui salute e medicina saranno sempre più su misura, ma è ancora difficile immaginare come sarà questo futuro. "Un obiettivo realistico che si potrebbe raggiungere fra una decina d'anni - continua Stéphane Meystre - è quello del cosiddetto gemello digitale: una rappresentazione virtuale di un individuo sincronizzata con il suo gemello fisico. Potrebbe essere un potente strumento predittivo su cui fare simulazioni di comportamenti, farmaci e terapie. Un gemello digitale da studiare per capire come funzioni il corpo e i vari organi; per fare nuove scoperte e ampliare le conoscenze".