12/31/2025 | Press release | Distributed by Public on 12/31/2025 14:45
31 dic 2025
«Il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rappresenta un riferimento imprescindibile per il Paese in una fase storica segnata da straordinaria complessità. Sin dalle prime parole, ricordando come si chiuda un anno non facile e come la nostra aspettativa sia anzitutto rivolta alla pace - il Presidente ha offerto una riflessione lucida e profonda sulla condizione del nostro tempo.
Le immagini dei bombardamenti sulle città ucraine, delle abitazioni distrutte, delle centrali energetiche colpite per lasciare intere popolazioni al gelo dell'inverno, la devastazione di Gaza, dove persino i neonati al freddo perdono la vita, rendono ancora più forte il desiderio di pace e sempre più incomprensibile e ripugnante il rifiuto di chi la nega perché si sente più forte. La pace, come ha ricordato il Capo dello Stato, è prima di tutto un modo di pensare: un modo di vivere insieme agli altri rispettandoli, senza imporre la propria volontà, i propri interessi, il proprio dominio».
Così il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, commentando il discorso di fine anno del Presidente Mattarella.
«Le parole del Presidente ci richiamano alla responsabilità, alla coerenza e all'urgenza di un impegno comune: non è il tempo della frammentazione, ma della convergenza. Questo rende ancora più evidente la necessità di una difesa comune credibile, capace di garantire sicurezza, deterrenza e prontezza operativa, nel pieno rispetto del diritto internazionale. Il Presidente ha ricordato come l'Europa e le relazioni transatlantiche - dai Trattati di Roma del 1957 al piano Marshall - rappresentino i due pilastri della ricostruzione e le coordinate fondamentali della nostra azione internazionale».
Crosetto ha poi richiamato esplicitamente le parole del Capo dello Stato:
«L'Italia è oggi un attore di grande rilievo sulla scena internazionale anche grazie al contributo che i nostri militari hanno dato e danno alla costruzione della sicurezza e della pace. È un cammino che ha avuto anche costi elevati, a partire dal sacrificio dei nostri aviatori a Kindu, in Congo, nel 1961».
Il Ministro ha quindi aggiunto:
«Condivido pienamente questo riconoscimento. La Difesa e le Forze Armate italiane svolgono un ruolo cruciale: in Patria e nei teatri di crisi internazionali rappresentano un pilastro fondamentale della stabilità globale. Ogni giorno, con presenza, competenza e dedizione, contribuiscono a rendere concreti i valori di libertà, democrazia e solidarietà ricordati dal Presidente della Repubblica.
Desidero esprimere la mia più sincera gratitudine e vicinanza alle donne e agli uomini che, anche in queste festività, sono lontani dai propri affetti per servire il Paese. È grazie al loro impegno se tutti noi possiamo vivere queste giornate in sicurezza e serenità: ciò che consideriamo "normale" - scuole aperte, ospedali funzionanti, infrastrutture affidabili, servizi essenziali - poggia su un sistema di difesa moderno, efficiente e altamente qualificato».
Crosetto ha quindi concluso:
«Ringrazio il Presidente Mattarella per il suo alto magistero e per la costante attenzione rivolta alle Forze Armate. Le sue parole ci invitano a guardare al futuro con maggiore responsabilità e fiducia. L'Italia della Repubblica è una storia di successo nel mondo: possiamo e dobbiamo esserne orgogliosi. Il mio augurio per il 2026 è che si consolidino i passi compiuti verso una pace giusta e duratura, fondata sul primato del diritto sulla forza e sui valori che costituiscono l'essenza della nostra identità nazionale ed europea: libertà, democrazia e solidarietà. A tutte le donne e gli uomini della Difesa rivolgo i miei più sentiti auguri per un anno di pace, fiducia e responsabilità».