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09/08/2025 | News release | Distributed by Public on 09/08/2025 08:22

I diritti del lavoro crollano in tutto il mondo! Difendiamoli!

I diritti del lavoro crollano in tutto il mondo! Difendiamoli!

Lunedì, 08. settembre 2025 Da: Redazione

La Confederazione Sindacale Internazionale (ITUC) rappresenta 191 milioni di iscritti di 337 affiliate in 167 paesi e territori. Secondo l'Indice globale dei diritti 2025 dell'ITUC i diritti dei lavoratori sono in caduta libera in tutti i continenti, con l'Europa e le Americhe che registrano i punteggi peggiori dall'inizio della tenuta dell'Indice nel 2014. Solamente sette paesi raggiungono il punteggio massimo di 1 nel rispetto dei diritti dei lavoratori, mentre 51 Stati (30%) hanno ottenuto i punteggi peggiori (5 e 5+).

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Cos'è l'indice dei diritti dell'ITUC?
L'Indice globale dei diritti dell'ITUC è una rassegna completa dei diritti dei lavoratori sanciti dalla legge, che classifica 151 paesi in base a un elenco di 97 indicatori derivati dalle convenzioni e dalla giurisprudenza dell'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO): è l'unico database di questo tipo. Le violazioni vengono registrate ogni anno da aprile a marzo. L'Indice globale dei diritti 2025 dell'ITUC è stato pubblicato il 2 giugno scorso in concomitanza con l'inizio della Conferenza internazionale del lavoro (ILC) presso l'Organizzazione internazionale del lavoro a Ginevra (il parlamento mondiale del lavoro, cui hanno partecipato anche delegati sindacali dei paesi peggiori dal profilo sindacale). L'ITUC in questa conferenza ha denunciato in particolare le violazioni dei diritti nel Myanmar e si è battuta per il miglioramento delle tutele nell'economia digitale, per la lotta ai rischi biologici sul lavoro e per la promozione di percorsi innovativi nel riconoscimento dei diritti dei lavoratori nell'economia informale.

Risultati principali dell'Indice 2025
• Tre aree su cinque hanno registrato un peggioramento delle condizioni; le Americhe (3,68) e l'Europa (2,78) hanno raggiunto i punteggi peggiori mai registrati. L'Europa ha continuato a registrare un rapido deterioramento rispetto all'1,84 del 2014, il calo più significativo registrato in qualsiasi regione del mondo negli ultimi 10 anni.

• Solo 7 dei 151 paesi esaminati (meno del 5%) hanno ottenuto il punteggio massimo di 1, in calo rispetto ai 18 di dieci anni fa.

• I 10 Paesi peggiori per i lavoratori sono: Bangladesh, Bielorussia, Ecuador, Egitto, Eswatini, Myanmar, Nigeria (NUOVO), Filippine, Tunisia e Turchia.

• L'area peggiore al mondo per i lavoratori è il Medio Oriente - Nord Africa, con un punteggio medio di 68.

• Sono stati registrati decessi di sindacalisti in Camerun, Colombia, Guatemala, Perù e Sudafrica.

• L'87% dei Paesi ha violato il diritto di sciopero; l'80% ha violato il diritto alla contrattazione collettiva.

• L'accesso dei lavoratori alla giustizia è stato limitato nel 72% dei Paesi, il livello peggiore mai registrato.

La reazione sindacale
Il segretario generale dell'ITUC Luc Triangle ha dichiarato: "L'Indice globale dei diritti 2025 dell'ITUC mette in luce i risultati del tradimento del sistema costruito dopo la seconda guerra mondiale, fondato sulla democrazia, i diritti sindacali e la giustizia. I governi hanno collaborato per decenni alla deregolamentazione, al neoliberismo e all'incuria, portando al crollo dei diritti dei lavoratori. Ciò ha privato milioni di persone dei loro diritti e ha aperto la strada all'estremismo, all'autoritarismo e al colpo di Stato dei miliardari contro la democrazia, che ora minaccia la democrazia stessa."

Se questo ritmo di declino continuerà, tra dieci anni non ci sarà più nessun Paese al mondo con il punteggio ottimale nel rispetto dei diritti dei lavoratori. Si tratta di uno scandalo globale, ma non è inevitabile; è una decisione deliberata che può essere invertita. Ecco perché l'ITUC denuncia l'attacco coordinato dei super ricchi e dei loro alleati politici per manipolare le economie a danno dei lavoratori. Tuttavia possiamo fermare il peggioramento dei diritti dei lavoratori. Insieme, attraverso sindacati forti e indipendenti e una democrazia che garantisca risultati per tutti, possiamo riprendere il potere, ricostruire economie al servizio delle persone e non delle aziende, come pure chiedere alle istituzioni internazionali di rendere conto a coloro che sono state create per proteggere. Il movimento sindacale lotta ogni giorno per questo futuro e l'Indice del prossimo anno dovrà mostrare l'inizio di un vero cambiamento.

Altri dati preoccupanti dell'Indice 2025
• In 12 Stati le condizioni sono peggiorate così gravemente, a causa dei conflitti e del conseguente collasso dello stato di diritto, che ora hanno il rating più basso possibile, ovvero 5+. Questi Paesi sono Afghanistan, Burundi, Repubblica Centrafricana, Haiti, Libia, Myanmar, Palestina, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Siria, Yemen.

• Solo 3 Stati hanno visto migliorare il proprio rating nel 2025: Australia (2), Messico (3) e Oman (3).

• 7 Stati hanno peggiorato il rating: Argentina (4), Costa Rica (4), Georgia (4), Italia (2), Mauritania (5), Niger (4), Panama (4).

• Il 75% degli Stati hanno calpestato il diritto di costituire o aderire a un sindacato.

• Il 74% degli Stati hanno ostacolato la registrazione dei sindacati.

• Il 45% dei Paesi ha limitato la libertà di parola e di riunione.

• In 75 Stati dei lavoratori sono stati arrestati e detenuti.

• In 40 Stati dei lavoratori hanno subito violenze.

SSP-VPOD - Syndicat des Services Publics published this content on September 08, 2025, and is solely responsible for the information contained herein. Distributed via Public Technologies (PUBT), unedited and unaltered, on September 08, 2025 at 14:22 UTC. If you believe the information included in the content is inaccurate or outdated and requires editing or removal, please contact us at [email protected]