11/10/2025 | Press release | Distributed by Public on 11/10/2025 10:00
Il presidente dell'API, Leonardi, all'assemblea generale: "Un settore che produce valore, affronta le sfide attuali e guarda avanti con fiducia"
Con oltre 51mila tonnellate di pesce allevato in sicurezza, l'Italia si conferma uno dei player europei e mondiali di riferimento, seppur con ampi margini di crescita.
E' quanto emerge dai dati produttivi 2024 elaborati dall'API, l'Associazione Piscicoltori Italiani (che rappresenta oltre il 90% del comparto) presentati all'assemblea generale nella sede di Verona a cui hanno partecipato numerosi allevatori e operatori dell'acquacoltura provenienti da tutta Italia.
Erano rappresentati tutti i comparti dell'acquacoltura nazionale - dalla maricoltura alla storionicoltura, dalle avannotterie all'acquacoltura d'acqua dolce - a testimonianza di un settore fortemente diversificato, che in Italia comprende oltre 25 specie allevate in ambienti differenti, dalle acque interne alle lagune costiere fino al mare aperto.
Un incontro partecipato e di prospettiva, che ha confermato la resilienza di un comparto strategico per l'agroalimentare nazionale e la sua capacità di adattarsi alle nuove sfide di mercato, ambientali e normative.
Dal quadro presentato dall'API il valore economico del settore è stimato intorno ai 300 milioni di euro.
Le produzioni di punta restano la trota (28.700 tonnellate), l'orata (9.900 t) e la spigola (5.100 t), cui si aggiungono 67 tonnellate di caviale, risultato che conferma il primato europeo dell'Italia e il suo posizionamento al secondo posto mondiale dopo la Cina.
Nel corso dell'assemblea il presidente Matteo Leonardi ha presentato il piano strategico triennale, incentrato su alcuni assi prioritari: il rafforzamento della competitività e dell'accesso al mercato nazionale e internazionale, l'investimento in innovazione e biosicurezza, la riduzione dell'impatto ambientale e la semplificazione del rapporto tra imprese e pubblica amministrazione.