08/03/2025 | Press release | Distributed by Public on 08/03/2025 14:12
Il Rettore Levialdi Ghiron: "Vorrei che i ragazzi portassero a casa la capacità di condividere, di stare insieme, di fondare sui principi dell'amicizia e della solidarietà un futuro migliore per tutti".
Una grande opportunità per l'Università di Roma Tor Vergata, quella di ospitare un milione di ragazzi e ragazze per il Giubileo dei Giovani 2025, evento mondiale conclusosi domenica 3 agosto al termine della celebrazione della Santa Messa presieduta da Papa Leone XIV, nella spianata universitaria di Tor Vergata.
"Per noi un grande onore - conferma il rettore Nathan Levialdi Ghiron, che ha accolto il pontefice nell'eliporto alle spalle del grande palco - Il Giubileo ci dà la possibilità di poter rappresentare in questo momento un luogo di incontro, di cittadinanza mondiale. Credo che sia un aspetto fondamentale per una università essere sempre aperta al dialogo per promuovere i principi della solidarietà e dell'amicizia e contribuire in questo modo alla costruzione di un futuro di pace e di speranza consentendo a tutti i ragazzi di poter realizzare i propri ideali".
146 i paesi di provenienza per la marea dei pellegrini che si sono accampati da sabato 2 agosto per la Veglia e che hanno occupato gli oltre 100 ettari messi a disposizione dall'Ateneo per questo evento. Come 25 anni fa, con il Giubileo dei Giovani del 2000 con Giovanni Paolo II, oggi san Giovanni Paolo II. "Ho un ricordo magnifico di quella giornata memorabile - confida il rettore al microfono del TG1 - esattamente come questa, con la presenza di tanti giovani con grande entusiasmo, grande voglia di costruzione di futuro e grandi ideali da riuscire a trasmettere alla comunità intera".
"Quello che è cambiato - precisa Levialdi Ghiron - è certamente l'aspetto organizzativo: aver compartimentato il territorio in diversi settori ha consentito una gestione più omogenea e distribuita su tutto lo spazio dedicato all'evento. Questo ha consentito a tutti di poterlo vivere in sicurezza, in serenità con momenti di comunità veramente molto importanti".
Interventi strutturali ben visibili per il Giubileo dei Giovani hanno infatti trasformato l'area in un polo attrattivo. L'Università, in questo contesto, ha agito come catalizzatore di sviluppo territoriale, interprete del proprio compito pubblico non solo in termini accademici, ma anche sociali, ambientali e culturali. Il Giubileo è diventato così una leva di trasformazione del territorio, che continuerà a produrre effetti positivi anche dopo la fine dell'evento.
a cura dell'Ufficio Stampa di Ateneo
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